Il panorama che si gode da questo punto è spettacolare, a sinistra la valle del Tevere, il fiume segna il confine tra il Lazio e l’Umbria, di fronte i monti Cimini che costituiscono quanto resta della corona di perimetro dei due antichi sistemi vulcanici, quello del Monte Cimino e quello del vulcano Vicano con il monte Fogliano.
Le alture dei monti Cimini furono sedi di villaggi nell'epoca neolitica e nell'età del bronzo e luogo sacro della civiltà Etrusca.
Quest'area rimase a lungo fuori dai possedimenti Romani. Lo storico Tito Livio ne parla in questo modo: "Era in quel tempo la selva Cimina più impraticabile e spaventosa di quanto non lo siano oggi le foreste della Germania e nessuno fino allora vi era penetrato, neppure i mercanti, né ardiva qualcuno entrarvi".
I Romani raggiunsero e superarono i Cimini solo nel 310 a.C., alla guida del Console Quinto Fabio Rulliano che aprì una via di comunicazione che costeggiava il lago di Vico e si spostava verso nord.
Da allora, su quest'asse viario, passarono i Romani, i barbari e i pellegrini diretti verso Roma e verso la Terra Santa percorrendo la via Francigena.