I Colonna, Baglioni e Chigi

Giovanni Gatti lasciava quattro figlie avute dalla sua prima relazione e unione con Ippolita Baglioni di Castel di Piero: Pantasilea, Atalanta, Modesta e Battistina.

Pantasilea sposò nel 1499 il Patrizio romano Giulio Colonna, della famiglia dei Colonna, portando in dote la terza parte dell’eredità paterna e duemila ducati promessi dal Comune.

Atalanta andò a nozze con Ottaviano Colonna, fratello di Giulio nell’anno 1500.

Modesta si coniugò nel 1506 con Raniero di Guido della Cornia di Perugia.

Battistina, dotata con 2500 fiorini, nel 1508, andò moglie a Francesco di Mariano, della famiglia dei Chigi, nobile di Siena e Viterbo.

Come è stato accennato sopra, il Papa Alessandro VI aveva fatto incamerare il patrimonio di Giovanni Gatti, tramite il Vescovo di Civita di Bagnorea e solo una parte fu riservata e riconosciuta alla vedova Ippolita ed alle figlie, in seguito all’intercessione del Cardinale Giovanni Colonna (1498).


<<<<< Il Cardinale Giovanni Colonna  (nacque a Roma nel 1456, dal terzo matrimonio di Antonio Colonna con Imperiale Colonna. Era pronipote di papa Martino V e fratello di Prospero. Fu nominato cardinale diacono nel concistoro del 15 maggio 1480 da papa Sisto IV ricevendo la diaconia di Santa Maria in Aquiro. Partecipò ai conclavi del 1484 che elesse Innocenzo VIII, a quello del 1492 che elesse Alessandro VI, a quello del 1503 che elesse Pio III e a quello di poco successivo che elesse Giulio II.

Morì a Roma il 26 settembre 1508. Fu sepolto nella basilica dei Santi XII Apostoli a Roma. >>>>>


Le figlie dunque, reintegrate dei beni paterni, dietro sborso di 4000 ducati e sposatesi tra il 1499 ed il 1508, provvidero nel 1521 alla divisione dei beni di famiglia.

Il Castello di Rocca del Vecce ed il suo feudo, di loro proprietà riconosciuta, viene ripartito tra Atalanta, Battistina e Modesta e nell’anno 1531 nominarono l’ufficiale, per loro conto, in Rocca del Vecce.

Nell’anno 1545, Guido della Cornia è erede della defunta sua madre Modesta.

Il giorno 9 settembre 1551 morì anche Atalanta Gatti lasciando due figli, Camillo ed Emidia Colonna.

Nell’anno 1555, con Instrumento Felice dè Rubeis, Camillo Colonna cedette ad Alberto Baglioni del fu Pietro la sua parte di Rocca del Vecce, la quale figurò in quegli anni nel Patrimonio di Castel di Piero.

In seguito a questa cessione e all’acquisto su vendita effettuata da Guido della Cornia, nell’anno 1579 con Instrumento Erasmus Ovidius, i Baglioni appaiono proprietari dei 5/6 di Rocca del Vecce ed i Chigi di 1/6 rimanente, pervenuto loro da Battistina Gatti.

Alberto Baglioni, nel suo testamento, nomina suoi eredi universali Federico e Pirro II, suoi figli, e lascia loro tra gli altri possedimenti anche “…pro equis partionibus..” Sipicciano e Rocca del Vecce “…cum vassallis, juribus vassallorum, mero et mixtio imperio, gladii potestate, in jurisditionibus, Arce, Palatio, domibus et aedificiis, privilegiis, immunitatibus, facoltatubus,….,honoribus, oneribus et cum amnibus…., terris, vineatis, prativis, olivatis, arativis, silvatis cultis et incultis, aquis, aquarum deviationibus, pascuis, vectigalibus, responsionibus, censibus, livellis, redditibus, proventibus, etiam furni et macelli….”.