La Madonna del nespolo

A circa un chilometro e mezzo da Roccalvecce, sorge il Santuario della Vergine Santissima del Nespolo, situato su un ripiano al di sopra di uno scoscendimento terminante in un fosso detto Rigo del Castello che in quel punto divide il territorio di Roccalvecce da quello di Castel Cellesi.

Anticamente il Santuario era più a nord rispetto all'attuale: in un punto un pò internato sotto il masso, appare ancora evidente Ia presenza di una grotta, quasi completamente sommersa da una frana, in cui si notano ruderi di muro e l'incavo di una nicchia, in alto sulla rupe.

Nell'anno 1428, la tradizione dice che Ia Madonna venerata a Roccalvecce e S. Angelo, apparve sopra un nespolo lungo la stradicciola che scendeva dalle Dogane verso il Rigo del Castello, ad alcuni (forse 3) pastori, effigiata sopra una tegola decotta, che portava incisa e forse colorita, l'immagine di una Madonna con bambino in braccio.

Questi, senza domandarsi di come poteva trovarsi tale oggetto sopra l'albero, Ia portarono nella loro abitazione. L'indomani di buonora, andarono per riguardare la loro scoperta, ma non trovarono la tegola. Per istinto e senza alcun dubbio, corsero a quel nespolo da cui l'avevano presa e la trovarono proprio lì, sull'albero, come il giorno precedente.

Si dice che Ia pregarono come meglio seppero e al tramonto la portarono di nuovo a casa chiudendola in una cassa perchè nessuno la potesse prelevare.

Il mattino seguente, nonostante le precauzioni prese, I’immagine non si trovò più nella cassa.

E' comune credenza che per la terza volta tentarono di chiudere la tegola in un ripostiglio insospettato, ma per la terza volta l'immagine tornò lassù, sul suo nespolo.

Tanto i pastori che i parenti vicini compresero, a quel punto, che doveva trattarsi di qualcosa di superiore, di soprannaturale, di misterioso.

Parlarono del singolare fatto in paese e con altri, forse tutto il popolo, andarono al nespolo nel quale Ia Madonna sembrava aspettare tutti.

Si decise allora, di costruire, proprio in quel dirupo, una chiesa di culto e preghiera, e la tegola fu collocata lassù in una nicchia sopra l'altare dove si venera con molta devozione e Ia Madonna elargiva grazie con frequenza e generosità.

Non si sa per quanto tempo l'immagine rimase in quel punto, quasi a guida e protezione dei viandanti che scendevano per quella pericolosissima strada scavata e sospesa su un precipizio che portava al guado del Rigo.

Le cronache narrano che nell'anno 1678, la tegola si trovava presso il castello e custodita dalla famiglia Costaguti, mentre della chiesetta rovinata dal tempo e dalle intemperie rimanevano solo le fondamenta e Ia parete principale addossata al dirupo.

La devozione, tuttavia, non venne mai meno tra i paesani e in quanti del circondario poterono pregare sicuri di essere esauditi.

Sul finire del 1800, fu la solerzia dell'Arciprete Parroco di Rocca del Vecce, don Giovanni Sonni, che formò una Deputazione di cittadini per erigere un nuovo tempio alla Madonna.

Iniziarono i lavori e con il concorso del popolo di Roccalvecce e S. Angelo, si realizzò il Santuario in cui tutti oggi ci raccogliamo in preghiera.

L'opera fu terminata e benedetta il 7 settembre 1898 con una solenne processione a cui partecipò il Vescovo ci Bagnoregio Mons. Eutizio Parsi.

Il Santuario è stato meta di numerosi pellegrinaggi dei paesi vicini nel primo ventennio del secolo XX ed è culminato nel grandioso V° centenario del 1928.

Ogni anno, il popolo celebra con grande devozione la Festa della Madonna del Nespolo, nella prima decade di settembre, e tutti ci sentiamo più uniti quando, lassù al Santuario, si prega con fervore la nostra Madonna.

Una devozione forte, tenace e una tenera fiducia a Lei che ha voluto porre uno dei suoi troni ci grazia proprio fra noi, su un colle da Lei stessa scelto.

Maggio 1991, un piccolo nucleo di persone decide di dare inizio alla ricerca dei ruderi della antica chiesina della apparizione.

I vecchi avevano sentito dire che si trovava su un dirupo a nord-ovest dell'attuale santuario.

Basandosi su queste poche e frammentane indicazioni, i nuovi pionieri si addentrarono faticosamente fra rovi, macchia e sterpaie.

Finalmente trovarono una roccia ai piedi della quale vi era un ammasso di terra, detriti e sassi.

Sulla destra, in alto, qualcosa che rassomigliava a un vecchio muro diroccato.

Certi di aver trovato il luogo giusto, iniziarono subito i lavori di sbancamento e pulizia generale.

Una piccola ruspa fece la strada per accedere al luogo dalla strada provinciale.

Dopo giorni di lavoro paziente e faticoso, si scoprirono le vecchie mura laterali e Ia nicchia scavata sulla roccia a forma di tegola.

L'entusiasmo della fede e l'affetto alla Madonna ha fatto il resto.

Si è voluto lasciare il tutto così come si è trovato sotto l'ammasso di terra e di sassi.

La grotta della apparizione è stata benedetta da Mons. Fiorino Tagliaferri il 6 settembre 1991 con una solenne celebrazione e la partecipazione in massa delle parrocchie di Roccalvecce e S.Angelo.

Si può visitare percorrendo la strada adiacente fin sotto il Santuario o, direttamente dall'interno, attraverso un cancello.

Ed e proprio vicino alla grotta il luogo dove si fermò il camioncino con a bordo diverse persone e che la Madonna, per miracolo, salvò.

(tratto da parrocchie.it)


Antico è il culto dei fedeli di Roccalvecce verso la Madonna SS. del Nespolo, protagonista di episodi prodigiosi e miracoli inspiegabili.

Secondo la tradizione la devozione risale all'anno 1428, quando la       Madonna apparve a due pastorelli     intenti a pascolare un gregge in pros simità di un dirupo dove c'era una   pianta di nespolo.

Come riporta Il rocchigiano Michele Bonelli in una    relazione da lui iniziata a scrivere molti anni dopo l'apparizione, nel 1862, i pastorelli alzarono gli occhi e "in mezzo del crociale della pianta viddero una tecola dove vi era una immagine di Maria SS. ".

Sorpresi dal ritrovamento, i ragazzi presero la tegola e la portarono a casa dove, insieme ai familiari, cominciarono a pregare e prima di andare a dormire la riposero in una cassa.

La mattina successiva aprendo la cassa non trovarono più la tegola che, inspiegabilmente, ritrovarono invece sulla pianta del nespolo dove l'avevano trovata la prima volta.

Gridarono al miracolo e la notizia si diffuse immediatamente nel paese sino a giungere alle autorità ecclesiastiche che, pur con qual che cautela, riconobbero l'evento come fatto prodigioso.

trasferire la tegola sacra nella chiesa parrocchiale all'interno del Borgo di Roccalvecce, accanto al palazzo degli stessi marchesi.

E' il giorno 8 settembre 1778. II trasporto viene effettuato utilizzando una "macchina" creata all'occorrenza, sulla quale viene riposta  l'immagine miracolosa della Madonna, seguita dal vescovo di Bagnoregio e dall'arciprete Pier Domenico  Ventavoli, e da una moltitudine di fedeli accorsi anche dai paesi vicini.

Cosi il Bonelli descrive la processione: "Dato principio la sagra processione, viene proseguita dal numeroso popolo ivi concorso da circonvicini paesi e con suono dei tamburi e banda e istrumenti da Fiato , e sparo di numerosi mortari e tenendo la processione il seguente ordine, procedevano al medesima 4 caporali della medesima milizia in armi con tamburi battenti, e poi seguiva la compagnia di Sante Egidio con sacco nero bene numerosa di fratelli tutti con torcie accese; e poi seguiva l'altra confraternita del SS.mo Sacramento con sacco bianco numerosa più di 50 fratelli con torcie accese, avendo per custodia della croce due soldati per ciascuna come anche quella del clero il quale doppo terminate le litanìe proseguivano a cantare inni di gloria ad onore di Maria SS.ma la cui machina con la miracolosa immagine veniva circondata dal soldatesca con i suoi ufficiali tutti con cappelli bordati simili, con coccarda parimente simile, essendo stata tale processione bene disposta e diretta dal sign. Giovan Batista Filiberti, onde il tutto eseguito in bon ordine, e decoro e modestia... ".

Ad attendere la processione nella piazza del paese c'era il marchese Ascanio Costaguti e sua moglie Matilde Gabrielli, che si unirono al corteo per entrare nella chiesa parrocchiale.

Oggi come allora la devozione e la venerazione verso la Madonna non ha mai abbandonato i sipiccianesi e i rocchiggiani, anzi si è sempre rinnovata con forza crescente.

A Sipicciano la Madonna SS.ma della Misericordia viene festeggiata la terza domenica di ottobre di ogni anno, accompagnata con una solenne processione dai membri dell'omo­ nima confraternita istituita nei primi   anni del 1800, per le vie del paese.

A Roccalvecce la festa in onore di Maria SS.ma del Nespolo viene celebrata l'8 settembre, in coincidenza con la prima domenica del mese, con una solenne processione per le vie del paese.

(articolo di Claudio Mancini tratto da “la loggetta”)